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Splashtop: assistenza remota per qualsiasi dispositivo, da qualsiasi luogo
Splashtop: assistenza remota per qualsiasi dispositivo, da qualsiasi luogo

Splashtop: assistenza remota per qualsiasi dispositivo, da qualsiasi luogo

L'assistenza remota è il processo con cui i team IT possono accedere a un dispositivo da un'altra postazione per risolvere potenziali problemi come il blocco, la rimozione di malware o ransomware e l'installazione di applicazioni. L'assistenza remota può essere chiamata anche supporto remoto ed è spesso associata agli help desk o ai service desk.

Fino all'inizio del secolo, la maggior parte dei dispositivi che richiedevano assistenza informatica erano i computer. Tuttavia, tablet e smartphone sono oggi strumenti fondamentali per i dipendenti, che possono comunicare, gestire file e accedere a informazioni aziendali sensibili da qualsiasi luogo.

La tecnologia di assistenza remota deve comprendere dispositivi mobili, tablet e altri dispositivi specifici del settore, su qualsiasi sistema operativo (compresi Windows, iOS, MacOS, Android o Chrome OS).

 

La domanda di assistenza remota è in aumento

Negli ultimi 10 anni molte organizzazioni hanno implementato strategie BYOD (bring-your-own-device) per offrire ai dipendenti una maggiore flessibilità. Tuttavia, questo ha creato una sfida per i team IT nel supportare i dispositivi dei dipendenti.

I dipendenti hanno bisogno dei loro dispositivi per lavorare e l'IT deve essere in grado di rispondere rapidamente alle richieste di assistenza, indipendentemente dal tipo di dispositivo. Di conseguenza, i tempi di risoluzione non sono mai stati così importanti per i team IT, ed è per questo che la scelta del giusto software di assistenza remota è così importante.

 

Splashtop: la soluzione ideale

Un buon software di assistenza remota deve essere in grado di consentire ai team IT di:

  • accedere rapidamente e risolvere i problemi su qualsiasi dispositivo remoto;
  • creare un controllo degli accessi e dei permessi basato sui ruoli, per creare regole di autorizzazione basate sugli utenti o sul livello di gestione;
  • consolidare la reportistica per identificare i problemi comuni;
  • monitorare le attività sospette su un gran numero di dispositivi remoti;
  • garantire la conformità alle leggi e alle normative vigenti;
  • integrazione con i fornitori di Single Sign On (SSO) per semplificare la manutenzione di login e password.

Splashtop possiede tutte queste caratteristiche e molto altro ancora, il che lo rende la soluzione ideale per aziende con dipendenti che lavorano a lungo in remoto o in modo flessibile.

Le soluzioni di assistenza remota Splashtop sono altamente sicure, affidabili e facili da usare. Provate subito Splashtop gratuitamente per 14 giorni e capirete perché migliaia di aziende scelgono Splashtop per le loro esigenze di assistenza remota.

 

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Quanto denaro viene speso per la cybersicurezza
Quanto denaro viene speso per la cybersicurezza

Quanto denaro viene speso per la cybersicurezza

Negli ultimi anni gli attacchi informatici hanno comportato enormi spese per le aziende, la cosa peggiore è che queste sono destinate a salire esponenzialmente nel prossimo decennio.

Gli hacker sono sempre più numerosi ed organizzati in gruppi criminali informatici, che reinvestono ogni anno circa 1.000 miliardi di dollari per acquisire nuove attrezzature e sviluppare software per eseguire il prossimo attacco.

Inoltre, l’aumento del lavoro a distanza e la diffusione dei dispositivi mobili, offre ai criminali informatici maggiori opportunità di attaccare, sfruttando le comunicazioni virtuali.

La cybersicurezza è perciò diventata un requisito fondamentale per tutte le aziende che desiderano operare nel panorama digitale odierno. La domanda non è più "devo investire nella cybersicurezza", ma piuttosto "quanto devo spendere per la cybersicurezza".

Purtroppo, decidere esattamente quanto spendere per proteggersi da criminali informatici in continua evoluzione non è facile. Tuttavia, secondo una ricerca di SecureAge, la spesa media per la cybersicurezza di un'azienda è pari a 2.700 dollari per ogni dipendente a tempo pieno.

 

Come investire nella cybersicurezza

Rimane comunque da scegliere quali soluzioni impiegare per quel budget:

1. Rivolgersi a dei consulenti di cybersicurezza

Un modo per investire nella cybersicurezza dell’azienda è quello di affidarsi a specialisti interni, per scegliere la migliore combinazione di strumenti in grado di soddisfare le specifiche esigenze aziendali.

Tuttavia, questa soluzione può essere estremamente costosa e richiedere molto tempo, soprattutto se si opera in più territori con diverse leggi e diversi regolamenti sulla privacy dei dati. Inoltre, la maggior parte delle aziende, soprattutto le PMI, non dispone delle risorse necessarie.

2. Acquistare strumenti base di cybersicurezza

Utilizzare una soluzione antivirus in cloud può essere utile per difendersi dai malware, ma la protezione ottenuta non è poi così completa.

In effetti, anche il più sofisticato software antivirus dotato di intelligenza artificiale, può avere un tasso di rilevamento che arrivi al massimo al 99%, lasciando così i computer ancora esposti al rischio.

3. Utilizzare CatchPulse Pro

CatchPulse Pro offre un controllo intuitivo delle applicazioni guidato dall'intelligenza artificiale, che dispone di un monitoraggio sempre attivo ed in tempo reale per le aziende che desiderano una protezione al 100% dalle minacce malware conosciute e sconosciute.

CatchPulse Pro opera su un modello zero-trust, ovvero applica un principio di blocco predefinito, per eliminare le minacce informatiche sconosciute.

Inoltre, CatchPulse Pro è altamente intuitivo, il che significa che non è necessario essere un esperto di sicurezza informatica per usarlo.

Le soluzioni endpoint plug-and-play di SecureAge stanno alzando la posta in gioco contro i prodotti di crittografia e le soluzioni antivirus tradizionali, come evidenziato da una storia di 18 anni con ZERO violazioni di dati o attacchi malware.

SecureAPlus offre un controllo delle applicazioni personalizzabile ed intuitivo che utilizza un motore potenziato dall’ Intelligenza Artificiale con lo scopo di proteggere i dispositivi contro molteplici vettori di attacco, siano essi conosciuti o sconosciuti, file o senza file, interni o esterni.

 

Per saperne di più a riguardo di SecureAge clicca qui e per avere maggiori informazioni sul prodotto CatchPulse clicca qui

 

AppBlocker: la nuova funzione di SafeDNS
AppBlocker: la nuova funzione di SafeDNS

AppBlocker: la nuova funzione di SafeDNS

Negli ultimi anni, con il diffondersi del lavoro da remoto e la crescente digitalizzazione delle aziende, gli attacchi informatici sono aumentati enormemente.

Virus e malware sono sempre più evoluti, ed è per questo che le aziende necessitano di un controllo completo sulla sicurezza della propria rete.

 

AppBlocker è ora disponibile

AppBlocker è la nuova funzione di SafeDNS che blocca l'accesso a vari gruppi di applicazioni. Aiuta gli utenti a mantenere sicura l'infrastruttura aziendale con un filtraggio più dettagliato e a bloccare facilmente tutti i domini correlati a determinate applicazioni, come la condivisione di file, il monitoraggio del sistema, le VPN e così via. In pratica, tutte le applicazioni che potrebbero comportare rischi per la sicurezza informatica dell'azienda o il furto di dati nel sistema. 

 

Una miriade di applicazioni

AppBlocker blocca l’accesso ad oltre 80 applicazioni, organizzate in 11 gruppi per facilitare la navigazione:

  • ecosistemi (Apple, Google, WeChat e altri),
  • servizi di condivisione di file (Dropbox, uTorrent, 4shared e altri)
  • app di messaggistica (Slack, Snapchat, Viber e altre),
  • portali (Baidu, Yahoo e altri), servizi tecnologici (GitLab, GitHub),
  • VoIP (RingCentral, Zoom, LogmeIn e altri),
  • servizi VPN (NordVPN),
  • CyberGhost VPN e altri),
  • servizi di cybersecurity (Shodan, Zscaler),
  • servizi finanziari (Ethermine, Flypool e altri),
  • servizi di posta elettronica (ProtonMail, Thunderbird, Hushmail e altri),
  • servizi di desktop remoto (RemotePC, AnyDesk, TeamViewer).

Per vedere l'elenco completo delle app da bloccare, è sufficiente controllare la scheda Categorie nella dashboard e quindi scegliere AppBlocker.

Inoltre, l'utente è libero di scegliere qualsiasi app o gruppo di app da bloccare, poiché l'elenco è completamente personalizzabile.

 

Prova AppBlocker con SafeDNS

AppBlocker è particolarmente utile per le aziende con dipendenti remoti, per assicurarsi che i dati siano condivisi solo all'interno degli ecosistemi e delle applicazioni autorizzate per il team.

Richiedi la tua licenza di prova gratuita SafeDNS e proteggi la tua azienda dalle minacce informatiche e dai contenuti indesiderati su Internet per 15 giorni.

 

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Riattivare i dispositivi da remoto con la funzione Wake-on-LAN di AnyDesk
Riattivare i dispositivi da remoto con la funzione Wake-on-LAN di AnyDesk

Riattivare i dispositivi da remoto con la funzione Wake-on-LAN di AnyDesk

 

Con un numero sempre maggiore di persone che lavorano fuori dall'ufficio in modo permanente, la tecnologia remota facilita il passaggio dall'ambiente d'ufficio alla propria casa, o qualsiasi altro luogo del mondo.

La funzione Wake-on-LAN è una caratteristica essenziale delle soluzioni desktop remote professionali, la quale consente agli utenti di riattivare i dispositivi in stato di basso consumo (come la modalità sleep, ibrida o di spegnimento) senza che nessuno debba premere fisicamente il pulsante di accensione.

 

Come impostare correttamente la funzione Wake-on-LAN con AnyDesk

Il software di desktop remoto AnyDesk offre la funzione Wake-on-LAN ma per abilitarla sul computer di destinazione è necessario assicurarsi che:

  • Nella rete del computer dormiente sia online almeno un altro dispositivo AnyDesk.
  • La funzione Wake-on-LAN sia abilitata nelle impostazioni di AnyDesk del client dormiente.
  • Il sistema operativo e l'hardware del computer remoto siano configurati per supportare Wake-on-LAN (la funzione deve essere abilitata nel BIOS della scheda madre, è necessaria una scheda di rete compatibile e un sistema operativo compatibile).
  • Il dispositivo remoto sia alimentato.

Se queste impostazioni sono state eseguite correttamente, è possibile inviare una richiesta di riattivazione dal computer attivo nella rete A al computer remoto “addormentato” nella rete B tramite AnyDesk.

I server AnyDesk eseguiranno una scansione della rete B alla ricerca di un altro client AnyDesk online, per questo è importante avere un dispositivo aggiuntivo che esegue AnyDesk online nella rete B. AnyDesk chiederà quindi a questo dispositivo aggiuntivo di inviare un Magic Packet, ovvero un segnale di risveglio, che viene inviato dal dispositivo al computer remoto in modalità a basso consumo, contenente l'indirizzo MAC univoco del dispositivo che si desidera riattivare nella stessa rete B.

Aree di utilizzo e vantaggi per le aziende

 

La funzione Wake-on-LAN facilita il funzionamento non presidiato dei dispositivi, permettendo, ad esempio, ai dipendenti di completare un progetto da casa anche se il dispositivo dell'ufficio è già stato spento o consentendo al supporto IT di gestire meglio le macchine a distanza.

In effetti, questa funzione è molto utilizzata negli scenari di gestione delle patch e di manutenzione remota, dove gli aggiornamenti, le patch e i nuovi software richiedono molta larghezza di banda.

Inoltre, la funzione Wake-on-LAN ha anche un effetto positivo sui costi energetici. I dispositivi possono essere spenti se non sono necessari e riavviati da remoto quando servono, in modo da risparmiare energia elettrica durante la giornata.

 

Prova Wake-on-LAN per la tua azienda!

Se pensi che la funzione Wake-on-LAN potrebbe facilitare la gestione dei dispositivi nella tua azienda o sei alla ricerca di una soluzione di desktop remoto che garantisca un accesso remoto di qualità superiore per un migliore supporto remoto e opzioni di lavoro remoto più agevoli, oppure vuoi semplicemente che la tua azienda diventi più ecologica in tempi di aumento dei costi energetici AnyDesk è ciò che fa per te!

Inizia subito la tua prova gratuita di AnyDesk e testa Wake-on-LAN su qualsiasi dispositivo Windows, Linux, macOS, Raspberry PI e FreeBSD.

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Utilizzo di strumenti di collaborazione per il supporto remoto: perché Splashtop è migliore
Utilizzo di strumenti di collaborazione per il supporto remoto: perché Splashtop è migliore

Utilizzo di strumenti di collaborazione per il supporto remoto: perché Splashtop è migliore

Ultimamente, alcuni team di assistenza IT nel settore dell'istruzione e nel mercato delle piccole e medie imprese si sono rivolti a Zoom, RingCentral (RC) o altri strumenti di collaborazione come alternative per l'assistenza remota. Tuttavia, queste soluzioni non sono paragonabili ad un software di desktop remoto come Splashtop, quando si tratta di gestire un'operazione di assistenza remota scalabile per l'help desk IT.

 

Come Splashtop gestisce i cinque casi d'uso più comuni di assistenza remota per gli help desk IT rispetto a Zoom/RC

1. Assistenza in qualsiasi momento e non presidiata per i computer remoti

Splashtop offre funzionalità di assistenza non presidiata, mentre Zoom/RC semplicemente non le offre. Con il supporto non presidiato, un help desk IT può assistere qualsiasi dipendente in qualsiasi momento, senza che questo sia presente.

2. Supporto per i dipendenti che hanno bisogno di aiuto immediato

Qualsiasi utente su un dispositivo mobile che abbia bisogno di assistenza deve scaricare, installare e avviare Zoom/RC prima di poter partecipare a una sessione di assistenza, mentre Splashtop consente agli utenti di inviare semplicemente un codice a 9 cifre all'help desk e di avviare immediatamente una sessione di assistenza completa.

3. Collaborazione visiva per l'assistenza remota (rottura e riparazione)

Il miglior caso d'uso di Zoom/RC è quello di fornire immagini in tempo reale per consentire ai tecnici dell'help desk di guidare l'utente verso una soluzione. Tuttavia, la soluzione AR di Splashtop fornisce l'accesso remoto alla telecamera con annotazioni guidate dall'AR che rendono la collaborazione più efficiente.

4. Integrazione dell'accesso remoto on-demand con sistemi di ticketing, flussi di lavoro dei tecnici e PSA per un'assistenza globale

Sfruttando le funzioni di service desk di Splashtop, è possibile mantenere un team di assistenza ben organizzato e distribuito. Inoltre, le funzioni avanzate di gestione dei team rendono sicuro e facile per l'IT supportare efficacemente i clienti, i collaboratori e i dipendenti mentre Zoom/RC offre solo una collaborazione di base.

5. Gestione centralizzata dell'accesso e del supporto di una forza lavoro remota

Le impostazioni GPO (Group Policy Object) di Splashtop consentono all'IT di apportare rapidamente modifiche specifiche a utenti e gruppi. Quando una sessione di supporto termina, viene registrata e segnalata facilmente. Si tratta di caratteristiche fondamentali per dimostrare la conformità a normative quali GDPR, CCA, HIPAA e FERPA. Zoom/RC semplicemente non offrono queste funzioni.

Ad ogni modo, Splashtop integra le implementazioni di Zoom/RC con uno strumento di supporto remoto dedicato che rende i clienti di Zoom/RC più produttivi. Perciò non deve essere una scelta obbligata ma è possibile utilizzare entrambe le soluzioni.

 

Assistenza remota sicura

Tutte le soluzioni di accesso remoto di Splashtop offrono numerose funzioni di sicurezza, come l'autenticazione del dispositivo, l'autenticazione a due fattori (2FA), il single sign-on (SSO) e altro ancora.

Per avere più informazioni sugli strumenti di supporto di remoto di Splashtop: Splashtop SOS o Splashtop Remote Support.

 

Per saperne di più a riguardo di Splashtop clicca qui .

 

Giocatori, streamer, YouTuber: una ricca fonte di guadagno per gli hacker
Giocatori, streamer, YouTuber: una ricca fonte di guadagno per gli hacker

Giocatori, streamer, YouTuber: una ricca fonte di guadagno per gli hacker

Il team di analisi malware di G DATA ha scoperto in pochi mesi quasi 70 nuovi gruppi di malware, che prendono di mira gli account Discord di giocatori ed influencer, e se ne aggiungono continuamente di nuovi.

 

Quando c'è di mezzo il denaro, i criminali non sono lontani

I famosi streamer e altre celebrità ed influencer online utilizzano spesso Discord come piattaforma di comunicazione. Qui si tengono in contatto tra di loro, promuovono i loro contenuti, vendono prodotti e coordinano eventi. Oltre alla chat testuale, Discord offre anche funzioni di videoconferenza e la possibilità di trasferire file.

Soprattutto durante la pandemia e le chiusure, Discord è diventato praticamente uno dei luoghi di incontro virtuale più popolari, come un misto tra un forum online, una casella di posta elettronica ed un pub preferito.

Naturalmente, qui si parla anche di cose private: le persone si affidano reciprocamente informazioni molto personali, si scambiano informazioni private e immagini. Negli ultimi mesi sono apparsi molti nuovi programmi malware la cui funzione è quella di rubare i cosiddetti token di accesso degli utenti di Discord. Questi token funzionano come la chiave di una serratura: chi può mostrare il token giusto ha accesso al conto.

Chiunque si impossessi dell'account Discord di qualcun altro ha accesso a tutto ciò che l'utente ha comunicato attraverso di esso. Quindi, se qualcuno riesce a impossessarsi dell'account di un noto streamer o YouTuber di Twitch con intenti malevoli, le conseguenze sono immediate.

 

Le conseguenze

In relazione alla crescente monetizzazione dei contenuti da parte dei content creator, Discord supporta anche una funzione di donazione con la quale i membri possono donare somme di denaro. Se un aggressore riesce a manipolare questa funzione, ad esempio, può inserire sé stesso come destinatario del pagamento.

Inoltre, come è già avvenuto per alcuni canali Instagram, gli hacker possono anche inviare messaggi agli utenti chiedendo loro del denaro. Sia con il pretesto di un'offerta esclusiva, sia con la scusa di un'emergenza finanziaria. Anche altre minacce informatiche, come i ransomware, possono essere diffuse rapidamente in questo modo. Un messaggio di chat con un link apparentemente attraente viene inviato rapidamente a migliaia di utenti.

 

Misure protettive ed immediate

Attualmente, continuano ad aggiungersi nuovi sistemi per rubare l’accesso agli account Discrord, che vengono rilevati anche dalle soluzioni di sicurezza G DATA.

Per proteggersi efficacemente dal furto e dall'uso improprio del proprio conto, sono necessari i seguenti accorgimenti:

  • Installare una soluzione di protezione valida e tenerla aggiornata.
  • In caso di infezione: reinstallare il client Discord e cambiare la password.
  • Attivare l'autenticazione a due fattori, se non è già stato fatto.
  • Diffidare dei messaggi in cui il mittente chiede denaro.

Come azienda di sicurezza, G DATA Cyber Defense si dedica a questa missione e lavora ogni giorno per rendere il mondo digitale un po' più sicuro.

Per saperne di più a riguardo di G DATA clicca qui

Per saperne di più sui prodotti G DATA clicca qui

Strategie di sicurezza informatica per le PMI
Strategie di sicurezza informatica per le PMI

Strategie di sicurezza informatica per le PMI

Le piccole imprese sono cresciute dall'inizio della pandemia grazie alla trasformazione digitale che consente loro di operare in modo efficiente dal punto di vista dei costi. Tuttavia, questa trasformazione comporta anche degli svantaggiderivanti proprio dall'uso di Internet.

Proprio come ogni azienda in crescita, virus, ransomware, malware e phishing sono aumentati negli ultimi anni e si prevede che gli attacchi raddoppieranno nel 2022 secondo gli specialisti di cybersecurity. Questo non significa che si debba stare a guardare: anche la sicurezza informatica è migliorata. Gli antivirus stanno migliorando, la protezione DNS sta ottenendo grandi risultati, grazie ai sistemi basati su Intelligenza Artificiale e Machine Learning, ed inoltre sono disponibili molti corsi di formazione gratuiti che aiutano a evitare gli attacchi informatici.

 

Consigli per rimanere al sicuro nel 2022

Autenticazione a più fattori (MFA)

L’autenticazione a più fattori fornisce un forte livello di protezione che molto spesso scoraggia gli hacker dal compiere un attacco. Inoltre, l’autenticazione a più fattori è facile da implementare e perciò il suo utilizzo è altamente raccomandato.

Corsi di formazione

I corsi di formazione sulla cybersecurity non sono destinati solo alle grandi aziende, ma anche alle PMI, che di solito sono ancora più esposte agli attacchi degli hacker a causa della scarsa sicurezza informatica. Questo aiuterà i dipendenti ad aumentare la consapevolezza della cybersicurezza, utilizzando password forti ed evitando download sospetti o e-mail di phishing.

Antivirus

Essere protetti da un sistema antivirus efficiente è fondamentale per la cybersicurezza dell’azienda. Ad esempio, se un dipendente dovesse accidentalmente scaricare contenuti dannosi sul proprio dispositivo, l'antivirus avvertirebbe l’utente dei rischi e cancellerebbe il contenuto dannoso scaricato.

Filtraggio DNS

Il sistema di filtraggio DNS è molto facile da implementare e non richiede hardware o conoscenze informatiche. Questo servizio può essere installato a livello di rete per proteggere tutti gli utenti da contenuti dannosi ed eliminarli ancor prima che raggiungano la rete dell'utente. Il filtraggio DNS è dotato di molte altre funzioni oltre alla protezione dai contenuti dannosi, come ad esempio, il blocco di siti web indesiderati.

SafeDNS, il sistema di filtraggio web basato sul cloud, rende internet più sicuro grazie alle sue soluzioni basate su un sistema innovativo (Intelligenza Artificiale + Machine Learning) potenziato dal continuo apprendimento automatico e dall'analisi del comportamento degli utenti per rilevare botnet e siti web dannosi.

 

Per saperne di più a riguardo di SafeDNS clicca qui 

 

Come accedere e controllare a distanza Raspberry Pi con Splashtop
Come accedere e controllare a distanza Raspberry Pi con Splashtop

Come accedere e controllare a distanza Raspberry Pi con Splashtop

Vuoi accedere in remoto ed effettuare la manutenzione del tuo dispositivo Raspberry Pi da qualsiasi dispositivo Windows, Mac, iOS, Android o Chromebook?

Con gli strumenti di Splashtop per il desktop remoto, puoi facilmente accedere al tuo dispositivo Raspberry Pi e controllarlo a distanza. Effettua interventi di manutenzione, mantieni Raspberry Pi aggiornato e realizza progetti di creazione digitale da quasi tutti i dispositivi, ovunque sia disponibile una connessione a Internet.

Come configurare Splashtop per il controllo a distanza di Raspberry Pi 

  1. Se non possiedi un account Splashtop, registrati su https://my.splashtop.eu/signup.
  2. Installa Linux Streamer sui dispositivi Raspberry Pi che desideri controllare da remoto.
  3. Installa l'app Splashtop Business sui dispositivi che desideri utilizzare per accedere in remoto al tuo computer Linux. L'app Splashtop Business può essere installata su dispositivi Windows, Mac, iPhone, iPad, Android e Chromebook.
  4. Per accedere in remoto al tuo dispositivo, apri l'app e clicca per connetterti al tuo sistema Raspberry Pi.

Durante una connessione remota, puoi prendere il controllo del tuo sistema Raspberry Pi ed eseguire qualsiasi operazione come se fossi davanti al computer. Lavorare in remoto da dispositivi multipiattaforma è più facile che mai con Splashtop.

Il desktop remoto Splashtop Linux supporta attualmente Raspberry Pi 2 o versioni successive e altre piattaforme Linux come Fedora 29-31, Ubuntu Desktop 16.04, 18.04, 20.04, CentOS 7 e 8, Red Hat Enterprise Linux (RHEL) 7.3-8.1.

Il desktop remoto per i computer che eseguono Linux da un altro dispositivo è disponibile anche in  Splashtop SOS (per IT e help desk),  Splashtop Enterprise (per SSO) e  Splashtop Remote Support (per MSP). Scopri perché Splashtop è la migliore alternativa a Teamviewer, LogMeIn e molti altri. Guarda il confronto con i prodotti concorrenti.

 

Per saperne di più a riguardo di Splashtop clicca qui.

 

La sicurezza informatica negli istituti educativi
La sicurezza informatica negli istituti educativi

La sicurezza informatica negli istituti educativi

L’utilizzo della tecnologia e di Internet consente l’accesso a docenti e studenti ad una vastissima gamma di risorse, materiali e contenuti diversi, per ogni esigenza, percorso scolastico e fascia d’età.

Internet, in particolare, è un’inestimabile risorsa per l’educazione, l’informazione e la ricerca che gli istituti educativi devono e possono sfruttare come strumento per arricchire e ampliare la didattica quotidiana, ma si deve tener conto di tutta una serie di vincoli normativi e pericoli reali derivanti dall’ uso.

 

La responsabilità dei dirigenti scolastici

La sicurezza e l’uso consapevole della rete, nonché l’utilizzo delle tecnologie all’interno della scuola, implicano per i dirigenti scolastici diverse forme di responsabilità (amministrativa, penale, civile, gestionale, contabile e disciplinare) ed è perciò fondamentale:

  • scegliere sistemi informatici con un’architettura adeguata;
  • utilizzare hardware e software al massimo livello di sicurezza;
  • regolamentare le procedure d’uso;
  • promuovere attività formative per docenti, famiglie ed alunni (didattica della sicurezza).

 

Linee guida normative

Le pubbliche amministrazioni devono essere in grado di presentare credenziali di sicurezza delle informazioni conformi agli standard nazionali, sottostando ad una serie di normative di riferimento per proteggere e tutelare il patrimonio di informazioni gestite dai sistemi informativi pubblici, quali:

  • Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 16 gennaio 2002 - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie: “Sicurezza nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione”.
  • Circolare Aipa/CR/32 del 22 giugno 2001 – CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione): “I dati pubblici: linee guida per la conoscibilità, l’accesso, la comunicazione e la diffusione”.
  • Raccomandazione Aipa N.1/2000 – CNIPA: “Norme provvisorie in materia di sicurezza dei siti internet delle amministrazioni centrali e degli enti pubblici”.

 

La valutazione dei rischi

Gli istituti educativi hanno il dovere di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie per garantire agli studenti un accesso alla rete sicuro e protetto, poiché è impossibile eliminare completamente i rischi di imbattersi in situazioni pericolose, quali:

  • contenuti inadeguati o illeciti (violenza, comportamenti criminali, razzismo, sfruttamento di minori, ecc.);
  • violazioni della privacy nel trattamento dati personali degli utenti (D.Lgs. 30.6.2003 n. 196):

violazioni interne, derivanti dall’utilizzo della rete da parte di personale non autorizzato o intrusioni da parte degli studenti;

violazioni esterne, derivanti dall’accesso ai dati da parte di persone estranee, attraverso i punti di ingresso/uscita verso la rete o a intrusioni di hacker/cracker;

- violazioni sia interne che esterne, con scaricamento di virus mediante posta elettronica o operazioni di download eseguite attraverso il browser;

  • violazioni dei diritti d’autore (L. n. 633/1941 e succ.) dovute a installazione di software non licenziato, download di file protetti da copyright e plagio nell’utilizzo di materiali.

 

Strategie e strumenti per garantire la sicurezza della rete scolastica

Al fine di garantire la massima sicurezza nella gestione e nell’uso delle risorse informatiche tramite la navigazione in Internet, è essenziale che la scuola attui le seguenti precauzioni:

  • uso di firewall, per limitare il rischio di intrusioni indesiderate dall’esterno
  • uso di software antivirus e antispyware continuamente aggiornati
  • uso di filtri che impediscano l’accesso a contenuti impropri alle finalità educative
  • uso di sistemi operativi che permettano la gestione della multiutenza, limitando accessi e privilegi dove non necessari tramite Username e Password
  • controllo periodico (con cadenza almeno semestrale) del sistema informatico, per prevenire o eventualmente rimediare a possibili disfunzioni
  • registrazione dell’attività di ciascuna macchina per consentire al responsabile di rete il monitoraggio e, all’occorrenza, la ricostruzione dei percorsi (siti visitati, contenuti scaricati o visionati)
  • uso esclusivo di software autorizzato dalla scuola, regolarmente licenziato e/o open source.

In termini di cybersicurezza AreteK offre diverse soluzioni che consentono a docenti e studenti di lavorare insieme e navigare in internet in tutta sicurezza aumentando la produttività della scuola:

  •  SecureAPlus, grazie all’utilizzo del motore APEX basato su intelligenza Artificiale e più di 10 motori Antivirus in Cloud protegge gli endpoint da più vettori di attacco. Approfitta della promozione SecureAPlus per Istituti educativi.
  •  G DATA Endpoint Protection Business istituti scolastici, oltre all'antispam e al firewall, offre il pacchetto Policy Management garantendo l’applicazione delle politiche di conformità e la massima protezione per gli istituti scolastici.
  • Le soluzioni Splashtop per l’istruzione garantiscono un supporto ed un accesso remoti sicuri. Scopri di più sui prodotti Splashtop per l’istruzione.
  •  SafeDNS è il sistema di filtraggio web in cloud che rende la rete internet più sicura ed affidabile. Safe@Education protegge studenti, insegnati e personale scolastico da contenuti inappropriati e pericolosi grazie ad un affidabile sistema di filtraggio web e alla gestione degli accessi.
L'apprendimento della sicurezza informatica alla portata di tutti
L'apprendimento della sicurezza informatica alla portata di tutti

L'apprendimento della sicurezza informatica alla portata di tutti

La sicurezza informatica è un argomento tecnico complesso che molti utenti trovano difficile da comprendere, portandoli, molto spesso, a trascurare la protezione della propria identità digitale. È per questo che la sicurezza informatica dovrebbe essere comunicata in modo dettagliato e generalmente comprensibile, attraverso un linguaggio semplice ed un approccio pratico.

 

Essere consapevoli della sicurezza informatica

Attraverso una formazione speciale sul tema della sicurezza informatica, i dipendenti delle aziende vengono a contatto con la complessità degli argomenti, nello stesso modo in cui apprendono le norme antincendio o altri regolamenti aziendali. Questo rende gli impiegati consapevoli che i pericoli informatici rappresentano una seria minaccia, e che il fattore umano gioca un ruolo decisivo in questo.

Le misure tecniche di sicurezza sono essenziali per una sicurezza informatica completa, ma hanno i loro limiti come, ad esempio, gli attacchi di phishing. Ciò che è necessario, è un concetto di apprendimento che coinvolga i dipendenti come parte della difesa informatica.

Utilizzando corsi di e-learning molto lunghi e statici, la maggior parte delle nozioni apprese si perde di nuovo dopo poco tempo. Al contrario, i corsi di formazione che possono essere integrati nella routine quotidiana di lavoro, sono pratici e comprensibili, ed assicurano un'efficace ripetizione di ciò che è stato appreso, il che contrasta la dimenticanza. Si consiglia dunque, di utilizzare l'e-learning con unità brevi che possono essere completate tra due riunioni o insieme alla contabilità, per esempio.

Un tale concetto è utilizzato nei corsi di sensibilizzazione alla sicurezza di G DATA Cyber Defense Security Awareness Training. In più di 35 corsi, i dipendenti imparano attraverso un percorso di apprendimento come affrontare i pericoli informatici e come reagire correttamente in caso di emergenza.

 

La sicurezza IT non è un progetto una tantum

Il portavoce del Chaos Computer Club (CCC) e attivista della rete Linus Neumann ha coniato il detto: "La sicurezza informatica non è uno stato, ma un processo". Questo dimostra quanto sia necessario stare al passo con questo argomento poiché i criminali informatici sviluppano costantemente nuove strategie e modi di attaccare. Con il know-how necessario e la consapevolezza dei pericoli informatici, è possibile prepararsi adeguatamente a questo ed essere in grado di difendersi.

Come azienda di sicurezza, G DATA Cyber Defense si dedica a questa missione e lavora ogni giorno per rendere il mondo digitale un po' più sicuro.

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